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L’utilizzo dei rivetti in edilizia: tipologie e modalità di applicazione

In edilizia i rivetti sono utilizzati in diverse applicazioni, prima di tutto perché si tratta di punti di giunzione irremovibili, che inoltre si applicano con grande facilità e rapidità e che hanno un costo relativamente basso. Esistono però diverse tipologie di rivetti, scegliere quello più adatto è una questione delicata, che permette di ottenere il risultato perfetto che si desiderava o, in caso di errore, di trovarsi a dover ripetere l’applicazione o con infiltrazioni e problematiche non indifferenti.

Rivetti stagni

Una delle tipologie di rivetti utilizzati in edilizia è quella a tenuta stagna. Sostanzialmente si tratta di modelli a strappo dall’aspetto del tutto classico, se non fosse per un piccolo particolare: i rivetti stagni sono muniti di sottili anelli in gomma, neoprene o altro materiale plastico. Questo semplice accessorio consente di fissare al meglio il rivetto nel buco predisposto, oltre che di chiudere il foro in maniera precisa. L’anello in plastica funge così da guarnizione, che rende stagno il fissaggio. Il tutto con tutti i vantaggi dei rivetti a strappo, che si applicano molto rapidamente, con grande precisione, accedendo alla zona da fissare anche da un solo lato, senza deformare il supporto. I rivetti stagni sono molto resistenti all’usura e possono essere esposti alle intemperie; inoltre offrono non solo resistenza all’acqua, ma permettono anche di creare una superficie di fissaggio insonorizzata e isolante anche dal punto di vista elettrico. Possono essere sfruttati per il posizionamento di impianti pluviali, grondaie e quando serve che la giunzione non permetta ad aria, acqua o polvere di penetrare negli ambienti.

I rivetti strutturali
I rivetti strutturali si usano in edilizia quando si ha la necessità di creare un punto di giunzione robusto e resistente, sia in fase di trazione che per applicazione di forze laterali, che potrebbero romperli o tagliarli. Alla vista ricordano i comuni rivetti a strappo, salvo per la testa che è solitamente più tozza e per il fusto che in genere presenta una filettatura. In sostanza consentono di creare un punto di giunzione che colma perfettamente il foro predisposto, evitando movimenti, torsioni o allentamenti del rivetto stesso. Si utilizzano spesso per fissare due elementi metallici, o anche per fissare strutture in materiale plastico sul metallo o sul calcestruzzo. I rivetti stagni si sfruttano in ambito edile soprattutto quando si predispongono costruzioni completamente in metallo, per gli impianti di riscaldamento, per la costruzione di veicoli di ogni genere e negli elettrodomestici.

Scegliere il rivetto giusto
In commercio esistono tantissimi rivetti diversi, sia per forma e tipologia, sia per materiale di cui sono composti; si va dall’acciaio zincato fino al rame o alla plastica. Ogni tipologia di rivetto risulta particolarmente adatta per uno o più utilizzi, questo il professionista edile lo sa bene. Per questo motivo è solitamente munito di un kit di rivetti, tra i quali può scegliere quello più adatto in ogni situazione. Come abbiamo già accennato buona parte dei rivetti utilizzati in edilizia sono del classico tipo a strappo, che si fissa con una semplice rivettatrice. In genere si usano rivettatrici idrauliche o elettriche, che rendono più leggero il lavoro dell’addetto.