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I polimeri che guideranno il cambiamento nel 2025

Il comparto dei polimeri, nell’anno che è appena iniziato, è destinato a conoscere una profonda evoluzione anche grazie all’impiego di materiali altamente sostenibili: un progresso costante che sarà guidato dal miglioramento delle innovazioni tecnologiche fondato sulle mutevoli richieste provenienti dal mercato. Un esempio significativo in tal senso proviene dai polimeri biodegradabili, ma anche i materiali riciclati e più in generale i compositi ad alte prestazioni si dimostrano in grado di soddisfare le necessità in ambito industriale anche dal punto di vista ambientale.

I settori strategici

I cosiddetti polimeri ad alte prestazioni, d’altro canto, sono destinati a rivelarsi fondamentali in una grande varietà di settori strategici. Per esempio, il mondo degli articoli sportivi ha sempre più bisogno di materiali performanti che possano essere utilizzati per dare vita ad attrezzature che siano al tempo stesso leggere e in grado di durare a lungo nel tempo. Nel comparto elettrico e dell’elettronica, invece, la richiesta di soluzioni polimeriche è finalizzata a consentire la realizzazione di strumenti tecnologici all’avanguardia. Vale la pena di citare, poi, il settore degli elettrodomestici e dell’arredamento, che necessita di tecnologie che si possano concretizzare in design funzionali e, ovviamente, moderni. Ancora, i nuovi polimeri biocompatibili potrebbero essere indispensabili nel settore medicale, con la produzione di dispositivi medici efficienti e soprattutto sicuri. Non si può non prendere in considerazione, infine, il settore automotive: qui si parla in particolare di tecnopolimeri, punto di riferimento da cui non si potrà prescindere per la produzione di mezzi di trasporto resistenti e leggeri, con prestazioni di alto livello abbinate a emissioni e consumi ridotti.

Che cosa attendersi dal 2025

Quali sono, quindi, le direttrici lungo le quali si dispiegherà il settore dei polimeri, con le relative applicazioni chiave, nel corso dei prossimi mesi? Una delle parole d’ordine sarà lightweight, a mettere in evidenza la necessità di materiali leggeri da utilizzare per i trasporti, affinché la loro efficienza possa essere migliorata e i loro consumi energetici possano essere ridotti. Un altro concetto chiave è quello di sustainability, correlato alla produzione di tecnopolimeri riciclabili e biodegradabili, con il duplice obiettivo di ottimizzare la gestione degli scarti e al tempo stesso minimizzare l’impatto ambientale. Il 2025 sarà anche l’anno delle cosiddette e-plastics: una definizione che comprende una vasta gamma di materiali innovativi impiegati per la mobilità autonoma ed elettrica, sempre con la prospettiva di sostenere la transizione in direzione di soluzioni di trasporto all’insegna della sostenibilità. I nuovi tecnopolimeri sono in grado di garantire alte prestazioni – high performances, come dicono gli addetti ai lavori – anche dal punto di vista della resistenza chimica e meccanica, oltre che per la resistenza agli agenti atmosferici.

Le nuove prospettive nel settore dei polimeri

Si parla, per il 2025, anche di metal replacement, per mettere in evidenza la capacità dei tecnopolimeri – divenuti sempre più competitivi – di assicurare le stesse prestazioni dei metalli, fino a sostituirli, con benefici evidenti dal punto di vista del design e del peso, oltre che in termini di lavorabilità. Le superfici polimeriche all’avanguardia, infatti, non offrono un contributo prezioso solo sul piano tecnico, ma anche sotto il profilo estetico, con soluzioni di notevole impatto.

Automazione e personalizzazione

Che si tratti di un prodotto come un nastro in ptfe, una tubazione o qualsiasi altro elemento, il 2025 dei polimeri sarà caratterizzato da personalizzazione, automazione e sostenibilità. Il progredire delle tecnologie, infatti, da un lato consente di mettere a disposizione soluzioni su misura, frutto della comodità garantita dalla prototipazione rapida, e dall’altro lato permette di integrare soluzioni che fanno della compatibilità ambientale il proprio tratto peculiare, per esempio grazie all’impiego di polimeri rigenerati, ma anche attraverso il recupero degli scarti di lavorazione. Sono tutte possibilità che si concretizzano grazie a processi produttivi automatizzati, che diventano sempre più efficienti e in grado di assecondare le richieste del mercato. In settori come quello elettronico, medicale o dell’automotive, cresce sempre di più l’esigenza di soluzioni su misura: ecco, quindi, che la prototipazione rapida dei polimeri si traduce in una flessibilità produttiva dalle implicazioni positive. La robotica avanzata, combinata con l’Internet of Things, è ormai una colonna portante delle innovazioni mirate ad elevare gli standard di qualità.

I biopolimeri: che cosa sono?

In costante espansione è il mondo dei biopolimeri, che per altro comprende diverse categorie: alcuni polimeri di provenienza fossile biodegradabili, altre tipologie di polimeri biodegradabili ma ricavati da fonti naturali rinnovabili e, infine, polimeri che provengono da fonti rinnovabili naturali e che però non sono biodegradabili. Nel novero dei polimeri biodegradabili ci sono quelli formati da grano, amido di mais, farina o cereali, ma anche i polisaccaridi realizzati con la cellulosa o la gomma naturale. Meritano una citazione, poi, i poliesteri che derivano da micro-organismi, e che vengono sintetizzati attraverso la fermentazione microbica di sostanze come gli oli vegetali, lo zucchero di canna o il granoturco.