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Come diventare grafico

Le professioni creative, anche grazie al web, si stanno facendo tanta strada negli ultimi anni. Tra i lavori più richiesti, c’è senza dubbio quello del grafico. Se ti stai chiedendo quali siano gli step da considerare nel momento in cui si decide di intraprendere questa strada, nelle prossime righe puoi trovare alcuni consigli.

 

L’importanza della dotazione tecnologica

Se si ha intenzione di lavorare seriamente nel mondo della grafica, è fondamentale investire in una dotazione tecnologica adeguata. Questo implica l’acquisto di un computer in grado di supportare programmi grafici, ma anche di uno schermo. Da non dimenticare è poi la stampante. In generale, è bene trovare un valido shop online per le cartucce. Non importa che si parli di cartucce per stampanti hp o per altri modelli: quello che conta è trovare un fornitore di fiducia in quanto, come sicuramente saprai, se c’è un professionista che utilizza tanto la stampante quello è il grafico.

 

Il nodo della formazione

Nel momento in cui si punta a diventare grafici, un doveroso cenno deve essere dedicato alla formazione. Ci sono diverse strade da seguire. Una di queste è l’università. Le lauree in graphic design e art direction durano tre anni e, già durante il corso di studi, consentono di fare le prime esperienze di collaborazione. Il mondo della grafica, infatti, non è vincolato ad albi, motivo per cui per iniziare a lavorare non è necessario aver conseguito dei titoli. Questo ci permette di parlare delle situazioni in cui si opta per un percorso da autodidatti. Si tratta della scelta giusta? In molti casi sì. La prima cosa da considerare in merito riguarda il fatto che attestati di corsi di poche ore non hanno alcun valore sul mercato del lavoro.

Nel momento in cui si opta per la strada da autodidatti per diventare grafici, bisogna mettere a punto un piano strategico, scegliendo con attenzione corsi, video corsi e libri.

 

La gavetta

L’approccio strategico deve essere messo in primo piano anche quando si parla di avvicinamento al mercato del lavoro. Tra gli interrogativi che vengono chiamati in causa in questo frangente rientrano le situazioni di chi si chiede se prestarsi o meno a collaborazioni gratuite. Si tratta di una scelta estremamente personale. In generale, è bene farlo per un tempo limitato e orientarsi verso realtà no profit – il che può anche aiutare a farsi un nome associando la propria professionalità al mondo dell’associazionismo o della beneficenza – o con budget estremamente ridotti.

 

Come promuoversi

Il capitolo della promozione è importantissimo quando si parla del lavoro del grafico. Se si frequenta una determinata università o una scuola, in molti casi è possibile avere come riferimento un network di qualità, utile anche ai fini di promozione. Diversa è la situazione di chi, invece, parte da autodidatta. In questo frangente, si può avere a che fare con un po’ più di difficoltà, comunque superabili. Una di queste riguarda il focus sulla scelta o meno di aprire un sito. Averne uno è utile anche ai grafici o bastano i social? La risposta giusta è la prima. Un sito, anche vetrina – ossia con poche pagine – consente di intercettare le ricerche su Google.

Cosa dire invece sui social? Che un punto di riferimento fondamentale per i grafici è indubbiamente Instagram. A tal proposito, è bene accordarsi in maniera chiara con i clienti in merito ai crediti dei vari progetti e al loro inserimento in portfolio. Il social di proprietà di Facebook può rivelarsi molto utile ai fini della presentazione dei propri lavori.

Concludiamo ricordando l’importanza di stanziare un budget per le campagne. Nel momento in cui si chiama in causa la visibilità su Facebook, è necessario rammentare che quella organica è estremamente bassa